LA PARTITA DI ANTONIUS BLOCH
Chi scrive quest’articolo è stato tra i primi in Italia a combattere la diffusione della droga a partire dal 1971,quando studente in Medicina, fece la tesi di laurea sulle “Famiglie dei giovani tossicomani”, ricerca pionieristica, allora la seconda sulla materia ad essere realizzata nel mondo e che vedeva nelle dinamiche famigliari, come è apparso più chiaro dopo, fin dallo stress neuro-endocrino per la separazione dalle cure materne con l’introduzione di bambini negli asili nido a tre mesi o nelle famiglie con bambini o adolescenti “rotte” , dei fattori di grave rischio per l’iniziazione al consumo di droga. In quel periodo m’ero adoperato litigando, perché nella famigerata Guardia II° del Policlinico di Milano, dove facevo la tesi, i tossicomani non fossero oggetto di sperimentazione a loro insaputa, facendo passare come routine clinica la “Pneumoencefalografia gassosa” per valutare se la droga alterasse i ventricoli cerebrali (vero). Allora non c’era la TAC. Questo a difesa di un giovane ricoverato mi portò a uno scontro in Ospedale con un perfido “aiuto” del primario che al letto, cercava di convincere con modi suadenti un giovane della necessità dell’esame. Allora noi studenti avevamo le “palle quadrate” sull’etica e non eravamo dei venduti né avevamo soggezione per gente che tradiva il senso della Medicina. Dopo la laurea entrai a far parte come volontario della equipe del I° Centro di aiuto ai drogati-CAD (on the road), fondato dallo psichiatra Madeddu, e lì ho seguito decine di drogati, cercando di farli uscire, coadiuvato da un ex , il cui nome di battaglia era“Indio”, indimenticabile, perché andava a cercare i drogati per strada e insultandoli, facendoli sentire delle nullità, li portava al CAD. La Cannabis,con tabacco e altre droghe era un rilievo costante. Altro che “buonismo” comune spesso a improvvisatori per lo più provenienti dal mondo cattolico ,in cui il volontariato “buonista” “misericordioso” può essere espressione di nevrosi per cercare di essere amati dall’assistito, mantenendolo nella dipendenza affettiva, comune anche a una certa sinistra “solidale”, per lo più schierata sull’idea idiota che legalizzare significa impedire il mercato dello “spaccio”. A questa esperienza ne seguii un’altra, per 10 anni presso la Comunità Betania diretta dallo scomparso e straordinario sacerdote e artista Don Antonio Nardi, scultore e pittore che in un eremo del Mugello, aveva fondato una Comunità che rifiutava di definirsi terapeutica, rifiutando, come altre comunità “mature”, le sovvenzioni pro-capite dello stato. Nel 1985 a Milano con la WHO, in un memorabile convegno (atti su Enciclopedia Scienza e Tecnica 1987-1988 ndr ) sulla salute mentale dell’adolescente, fu fatto il punto sulle strategie preventive del fenomeno :la strada maestra era lavorare sul “dire no” e l’implementazione della qualità delle risorse esistenziali, filosofia da cui sarebbe nata la Medicina Centrata sulla Persona. Questa strategia -tipo “Arancia meccanica” era già in atto, con risultati minimi negli USA (Botvin 1983-Life skill training) .In quegli anni il“fulgido e onesto” Aniasi, “eroe socialista della Resistenza alla corruzione” , a cui Milano ha tributato l’onore del Famedio, aveva introdotto il Metadone , obbedendo al marketing della Lilly, e conoscendo i valori etici del personaggio, è immaginabile cosa sia successo. Il fatto, non necessario, aveva di fatto cronicizzato il problema costruendo ruoli e stipendi e organizzazioni (SERT), che vivevano e vivono sull’esistenza dei drogati. Nacquero le “Comunità terapeutiche” in cui i “terapeuti” su cui si erano costruiti ruoli e stipendi, non erano motivati al recupero dei ragazzi, in quanto rendevano. In quegli anni il drogato da “deviante”, divenne “malato”, prima della normalizzazione e della attuale proposta di legittimizzazione. Vi furono Comunità, come la Betania, San Patrignano , la comunità di Suor Elvira ma anche altre, dove invece “il lavoro” era pedagogia, non cura di malati. Lavoro , disciplina, regole senso sociale e introduzione vissuta a dei principi morali “ di comunità” -evviva Alfred Adler- anche con una proposta religiosa, anche disposta come “didattica antropologica della vita” , per alcune comunità, sui principi di Kierkegaard.
Nel 1976 a Maggio , tre o quattro giorni prima delle elezioni politiche, una mattina alle 6 il Madeddu mi svegliò dicendomi che dovevo recarmi a casa del figlio di un altissimo esponente del PCI che stava male. Mi trovai così di fronte a questo giovane agonizzante e capii che chiaramente era stata una manovra politica, contro il PCI, se fosse morto. Invece gli salvai la vita. Allo stesso modo mi trovai a salvare la vita al figlio di un prefetto, questa volta in modo drammatico perché per impedire che si buttasse dalla finestra fui costretto a prenderlo a ceffoni per rivolgere contro di me le sue istanze autolesive. Il risultato fu che venni inseguito per tutta la casa dal personaggio armato di un coltello da cucina, una sorta di scimitarra, ma riuscii a scappare. Tuttavia il ragazzo fu salvo. Questo come molti altri, come è asseverato dalla ricerca aveva iniziato con la Cannabis. Anche in questo caso mi è sempre rimasto il dubbio di un uso politico della droga. Negli anni successivi, anche per fare uscire il problema dalla idiota logica ideologica “proibizionismo/antiproibizionismo” – come se la Cannabis fosse alcool- ben diffusa da quella specie di demagogo di Pannella-pace all’anima sua-che fu condannato perché si mise a distribuire droga in piazza al colmo della provocazione. Il Pannella, che ha sempre confuso “libertà” con “arbitrio”, non aveva alcun elemento di giudizio basato sulla verità scientifica, già allora ben presente ed era il degno rappresentante di quella cultura politica senza basi filosofiche e antropologiche che ammorba oggi il paese e l’Europa e che si esprime bene nel livello culturale della maggior parte dei leader politici.
Negli anni 70-80, la droga è servita ad allontanare un numero grande dei giovani dal pensiero critico, de-ideologizzato. Da allora la sua diffusione è stata inarrestabile per gli interessi e le coperture legate allo spaccio, con la complicità degli apostoli della legalizzazione (es. i preti Ciotti e Gallo, la Turco, il Veronesi) . Questo avveniva in un’atmosfera culturale greve in cui una frangia di giovani aveva radicalizzato la lotta politica fino all’omicidio-erano i tempi della “Guerra fredda” e della trovata “geniale” di Moro del “compromesso storico” con il PCI-di cui sarebbe rimasto vittima- e del periodo in cui nell’Università al Movimento studentesco si stava sostituendo a Milano “Comunione e liberazione”. La vittoria sul marxismo definitiva all’Università fu l’entrata dell’insegnamento della Psicoanalisi che da una parte aprì le porte alle analisi marcusiane , a Erich Fromm, a Thomas Harris ma che indusse anche a un ripiegamento su se stessi, soggettivizzando e de-ideologizzando. Oggi purtroppo l’influsso della psicoanalisi in ogni dimensione culturale si è purtroppo affievolita, e la SIP si è ripiegata nella clinica, per cui l’idea pubblica che l’interpretazione e la costruzione del reale sia legata al mondo affettivo e psico-sessuale-malgrado le conferme neurobiologiche- e sia costituita diversamente da personalità genitali o pregenitali, è praticamente scomparsa. Non è un caso infatti il dominio pre-genitale della lobby omosessuale, ben presente in politica e nei centri di potere, espressa bene nell’approvazione del disegno legge sulle unioni civili omosessuali, che di fatto normalizza culturalmente una perversione dell’istinto sessuale dovuta a un blocco dello sviluppo psico-sessuale. La maturità affettiva infatti dovrebbe venire prima dell’azione politica, altrimenti questa rischia di essere deformata e pericolosa, come sta succedendo oggi in numerosi surrogati di uomini e di donne che imperversano in ogni dimensione di potere. A Milano negli anni 70, la pubblicazione di “Genitalità e cultura” di Franco Fornari fu una luce. Mi ricordo il “Maestro” la cui umiltà era grande quanto la sua cultura, che mi diceva: “ Berlinguer è una personalità genitale”. Purtroppo non si è dimostrato tale quando si scagliò a favore dell’aborto e contro l’eroico Movimento della vita profetizzando che entro sei mesi sarebbe scomparso: invece proprio sei mesi dopo morì di emorragia cerebrale. Da un primo momento in cui la droga Cannabis era legata alla contestazione del sistema, (fenomeno Hyppies nato negli USA come fuga e difesa dal necroforo Vietnam- vedere lo stoico “Zabriskie Point” di Antonioni e del resto la droga non era usata dagli sciamani per entrare nel regno dei morti ?) , si è passati a una soggettivizzazione totale dell’esistenza, oggi sposata anche da papa Bergoglio , maschera sociale e apprezzata di una profonda debolezza psichica , ignoranza e immaturità infantile che porta consenso politico degli “spinellatori” a chi vuole legalizzare : un mix distruttivo per l’Occidente e che ha aperto le porte a quel male antropologico che ho chiamato nel 1998 “Sindrome del Grande Fratello” : ” Io faccio tutto quello che mi piace”, ” La verità è ciò che sento vero”, “L’altro è un strumento di piacere, potere, danaro e comunicazione “, “L’importante è apparire non essere” (per approfondire ( “La sindrome del Grande fratello è i magnifici sette: Università Ambrosiana -2010). Il fumo della Cannabis oggi è ormai divenuto, con la tolleranza dei genitori, una cosa di cui non ci si deve preoccupare: è l’eufemismo dello spinellino. Il tetraidrossicannabinolo invece rende “coglioni”, perché provoca disturbi cognitivi e quando va male sindromi schizofreniche o disturbi di attacco di panico, come è anche confermato dalla ricerca epidemiologica. Il disegno di legge che propone la legalizzazione della droga è dunque sotro la bandiera della Turco, del Ciotti, del Veronesi: “La strategia di riduzione del danno”, per cui è necessario legalizzare per permettere che gli adolescenti poi possano essere presi in trattamento prima dell’escalation. In realtà sotto questa ideologia “sociale” c’é il disegno orwelliano del potere politico-finanziario, in cui i confini con la criminalità organizzata sono sottili. E’ la strategia dell’alienazione ben espressa da Herbert Marcuse in un “Uomo a una dimensione”. C’è bisogno insomma di tanti coglioni, di “animali decerebrati”, come direbbe il vecchio Bairati, illustre neuro-anatomista-caposcuola il cui fantasma si aggira disperato a Milano in via Mangiagalli, nello storico anfiteatro anatomico, perché vogliono fare della cultura universitaria” un “Expo” . Il problema è che come hanno dimostrato “Le iene” che gli “animali decerebrati” sono al potere, dato che sembra che il 30% ( ottimistico) dei parlamentari siano abituali consumatori di droga . Tra essi c’è qualcuno che lavora per andare al governo. Stranamente il “Direttorio-Cinque stelle” si allea al PD nella firma al disegno di legge. Per sintetizzare l’etica della strategia di riduzione del danno sarebbe come dire: “Permettiamo che i ragazzi si taglino le vene per impedire che si buttino dalla finestra”. Era l’educazione alla salute della Turco nel libretto “Lupo Alberto”, nelle raccomandazioni materne alle ragazzine in discoteca “ Cala se proprio vuoi calare (le mutande ?) ma assicurati del preservativo ”: principi etico-pragmatici di una buona madre di famiglia attenta ai principi morali della figlia. Questo atteggiamento ha vinto, grazie alla complicità della mafia e di immigrati spacciatori-un mercato fiorente d’inclusione lavorativa-contro l’altro atteggiamento, questo su basi scientifiche-epidemiologiche- di “tolleranza zero” proposto da Dupont nel 1986, sulla base del rilievo che qualsiasi tipo di droga si diffonde come una malattia infettiva: se c’è un consumatore in una zona, dopo sei mesi ve ne sono 10, per cui il problema è il fare un cordone sanitario.
La percezione del consumo di droga e la diminuzione della percezione del pericolo sono infatti il maggiore fattore di rischio per il suo consumo (Newcombe MD 1996 –Johnson e al 1993). I fattori di rischio sono legati al gruppo e all’atmosfera culturale di tolleranza; l’escalation a cocaina ed eroina è probabile scientificamente ma non scontata e dipende da molti fattori tra cui la costituzione psico-neuroendocrina della persona. Tuttavia, anche a livello di buon senso, se si diventa dipendenti dal”caffè” e dal”vino” e dal “tabacco” , c’è da immaginarsi la dipendenza causata dal tetraidrossicannabinolo che agisce direttamente sui circuiti cerebrali a modulazione dopaminergica e altro. Più la personalità è passiva, insicura, dipendente dal gruppo, tendenzialmente depressa (effetti della separazione precoce dalla madre per l’asilo nido), più la dipendenza dalla cannabis e l’escalation è facile, là dove c’è tolleranza sociale e facile spaccio. In fondo una “Canna”, può essere come un “twit”. Oggi purtroppo la cannabis è molto usata dagli adolescenti a causa della debolezza famigliare. Nella famiglia, cioè a livello educativo, stanno i maggiori fattori protettivi ( per il 31% dei soggetti studiati) così come proteggono le sanzioni contro il consumo ( 21,9%). La vulnerabilità dipende poi da un mix di fattori psicodinamici e psico-neuro-endocrinologici che risultano in una diatesi infantile dei soggetti, la pre-genitalità, la debolezza dell’io, la scarsa stima di sé. Insomma chi si droga è un “mollusco” che non sa dire di “no” alle pressioni del gruppo, addestrato a questo nell’infanzia da madri e padri premurosi, pieni di sensi di colpa, magari per rotture coniugali, prodighi di merendine, regali e di regalini che non hanno educato alla rinuncia al superfluo e a conquistarsi le cose gustando la soddisfazione attiva per questo creando epigeneticamente la modulazione dopaminergica, fatto che poi non richiederà ricerca di stimoli. Se i bambini e poi i ragazzi sono guidati dall’esempio dei genitori a questo e hanno dei valori etici introiettati, sono forti di fronte agli inevitabili conflitti, sanno dire “no” alle pressioni del gruppo, non hanno bisogno di stimolanti dopaminergici, come alcool e droga. I “molluschi”-fortunatamente sono una minoranza- sono ben adattati alle richieste dell’ambiente, pre-genitale, ammalato della “Sindrome del grande fratello” . Oggi purtroppo l’atmosfera chiede efficienza e capacità funzionali ai giovani, non l’essere persona.
L’atmosfera culturale incentivata da questa generazione di politici, senza pensiero etico né progetti su base filosofico-antropologica, costituiti su un’idea di realtà, anche politica fondata sulla verità oggettiva, condizione necessaria per il bene dell’uomo (la verità oggettiva è una realtà che esiste anche se papa Francesco, staccandosi da Giovanni Paolo II° e Benedetto XVI°, non è d’accordo pensando che l’idea sia inferiore alla realtà e non importante per l’uomo -“Evangeli gaudium” ndr ) , stimola infatti la produzione di molluschi che non hanno pensiero , forza morale, né psicologica. Questi ragazzi, come molti adulti ,usando una metafora genitale non hanno “ i coglioni” cioè essere capaci di stare con una ragazza e viceversa per le ragazze, oggi perse negli Smartphone senza alcool, birra o droga, cercando di provare sentimenti e costruire responsabilità affettive nella relazione, avendo la forza di rimandare la soddisfazione del desiderio sessuale, premettendo un impegno esistenziale. Questo impedisce la nascita di famiglie sane. Il numero dei “Single” giovani è infatti impressionante. Il resto lo fa trasformazione della donna, sempre più attratta da ruoli manageriali, in animale biochimico: cinque pillole contro la fertilità di cui due abortive. Sesso immediato e facile e consumo di droga appaiono uniti nei risultati delle ricerche, simbolo del fatto che la droga è il Viagra giovanile di quei surrogati di uomini nevrotici, più avanti negli anni, che lo usano. La Cannabis, dalla ricerca scientifica appare come la droga Orwelliana dell’adattamento ai desideri soggettivi, alla richieste dell’ambiente, un anestetico pericoloso da qualsiasi conflitto inconscio o conscio.
Il problema dell’istinto di morte dell’Occidente fatto cultura dell’adattamento a ogni potere a causa della necessità di elaborare un pool di sensi di colpa collettivi, proiettati sui giovani e cristallizzato in una cultura cannibalico-pregenitale ( “Sindrome di Polifemo” ndr ):mediatizzata dalla pubblicità televisiva: “ Se consumi vali”, rimane. Oggi alle immagini dei massacri del Vietnam si sono sostituiti i massacri dei terroristi islamici o istituzionalizzati. Questo genera sensi di colpa inconsci, rimossi e “l’anestesia delle coscienze” e anche catarsi per cui c’è una complicità inconscia tra terrorismo islamico e Occidente. C’è bisogno di proporre nuovi anestetici (droga) per impedire che frustrazione, insoddisfazione, conflitti inconsci, disoccupazione motivino idee critiche contro una generazione politica di scellerati ed ignoranti, conculcatrice dei diritti dell’uomo e per mantenere il potere politico del governo di turno. Smartphone , Cannabis, “Facebook” sono i migliori alleati di una generazione politica che accomuna neofiti a squali in un comune progetto di addormentare possibili reazioni di natura etico-esistenziale da parte del mondo giovanile. Esisto se comunico, altrimenti non ci sono.
La legge che in modo scellerato viene proposta da il PD e 5 Stelle + aggiunti, è dunque la ulteriore rivelazione di un potere“Orwelliano” che vuole annichilire la popolazione riducendola in schiavitù: “Drogati, fa sesso, lavora o non lavora, studia o non studia ma non non pensare, non fare domande, cerca di essere mantenuto dallo stato”: “Il diavolo probabilmente” direbbe Robert Bresson nell’allegoria straordinaria della partita a scacchi di Antonius Bloch con la morte ( Ingmar Bergman –Il settimo sigillo), problema non solo individuale oggi ma dell’Occidente. “Tutto subito, facile e senza fatica” come un messaggio dallo Smartphone o le speculazioni in borsa da “Trading online” questa è la sostanza dell’anima Orwelliana che legittima oggi ogni potere. La vita prende significato nel piacere dell’usa e getta, nel fermare il tempo che fugge come un “twit” , nell’impedire qualsiasi forma di conflitto possibile con il super-io. E’ meglio dunque eliminare il mondo del dover essere per essere migliori di ieri e di qualsiasi possibilità interpretativa di se stessi, alla luce della ricerca di una verità oggettiva su se stessi e il mondo come sta facendo anche la Chiesa di Bergoglio, portando al pragmatismo soggettivo. La Chiesa purtroppo sta abbandonando il ruolo di costruttrice della cultura occidentale, separandosi dalla sua storia e dal pensiero di Agostino d’Ippona, Boezio e Tommaso d’Aquino, radici dell’Occidente ma in questo degrado culturale e morale, potrebbe ancora recuperare il suo ruolo di “Magistra”, creando una forte dialettica nel vuoto culturale europeo, abbandonando l’inflazione del pragmatismo soggettivista se adotta la missione della “Fides et Ratio” di Giovanni Paolo II°, che ai giovani insegnava ad amare “L’aria pura della verità” (Bologna 1997) , nelle scelte esistenziali.
Non è un caso che in questi ultimi quarant’anni gli scellerati che si sono avvicendati ai vari governi in Italia-le generalizzazione purtroppo sono impietose-non hanno fatto politiche reali a favore dei giovani, che non vuole dire come fa il PD con i fulgidi Giachetti, Turco, il De Maio, il Di Battista, il Fico, i SEL assecondare se stessi e i giovani nel potere consumare “legalmente” la droga. Certo il servirsi di uno spacciatore per procurarsi la droga per un parlamentare non è politicamente corretto, è meglio coltivarsela . L’esempio tuttavia è venuto dall’alto quando Ciampi nominò Colombo, cocainomane , esponente di spicco della Università Cattolica, Senatore a vita, per impedirne il rinvio a giudizio. Allora il Senato diventò un Comunità “Terapeutica”. La legittimazione significa abbassare ulteriormente la percezione del pericolo. Forse sarebbe meglio che questi apostoli della Res Publica, si occupassero del fallimentare sistema universitario e scientifico , della conculcazione dei diritti dei lavoratori, della mancata preparazione dei docenti in medicina, delle omissioni del Ministero della salute o della mancanza di un progetto di sviluppo del paese unitario che parta dalle emergenze e fondato teoricamente. Per fare questo ci vogliono valori, cultura e maturità. Il vero problema è che una buona parte di loro consuma droga e quindi non vuole esporsi al mercato dello spaccio e che abbiamo un parlamento con molti psicodislettici. Se i firmatari della legge avessero un briciolo di dignità, si sottoporrebbero volontariamente a un test e si dovrebbero autosospendere in caso di positività. Forse “Chef” stellati sarebbero costretti alle rape. Dovrebbe esservi infatti una legge che impone che il parlamentare che fa uso di droga sia sospeso. Chi vuole pilotare dovrebbe avere la mente sana e non tossica. Se un parlamentare fa uso di droga ha dei problemi, e quindi l’Italia è in buone mani. L’idea probabile che vi siano dei consumatori di droga che aspirino al governo è drammatica. Il Grillo parlante dovrebbe imporre ai suoi adepti, aspiranti al governo, un test a meno che la sigla del “Movimento” non sia frutto di un’allucinosi psicodislettica e dato che “l’onestà” è invocata dai suoi parlamentari, presentino una legge che imponga ai parlamentari eletti un test per esaminare la positività al doping. Lo fanno gli atleti che usano i piedi perché non dovrebbero farlo chi vorrebbe usare il cervello per fare gli interessi degli elettori da cui sono pagati ?
I dati scientifici sui danni dalla droga- Cannabis come appare dall’expertize scientifico pubblicato dalla della Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza sono drammatici ( www.adolescentologia.it) , non solo a livello psichico e comportamentale ma a livello biologico (raddoppio del rischio di tumori al polmone-hai sentito bene Veronesi ?). Là dove è stata legalizzata gli incidenti stradali sono aumentati del 30% e i ricoveri in pronto soccorso per intossicazioni acute del 29% , gli abbandoni scolastici del 40%) Insomma il governo Renzi, vuole rendere un bel servizio al paese e ai giovani per mantenere il potere, oppure al contrario vuole porsi come salvatore dei valori, recuperando l’elettorato , mandando allo sbaraglio “il trombato” di Roma. Una manovra Machiavellica e astuta. La legalizzazione e la coltivazione inoltre creeranno, come dimostrato, un’iniziazione più facile e un aumento di consumo in chi ne fa uso e attiverà un mercato dello spaccio per i minori, vera palestra dell’inclusione lavorativa degli immigrati. Gli immigrati non sono una risorsa ?
Il rapporto tra droga e politica dagli anni 70,infatti, quando non oggetto di sporche manovre omicide a fini elettorali, come ho vissuto nel 1976, è stato oggetto di un fenomeno ricorrente: quando qualsiasi governo entra in crisi, il dibattito sulla legalizzazione della droga viene usato per sollevare una nuvola che nasconde i reali problemi e avere i voti di chi non andrebbe a votare . La politica della legalizzazione e della coltivazione può creare consenso elettorale da spartirsi . La nuvola di fumo può portare voti per il “si” al referendum dato che è un esponente del PD il cavaliere dello” spinello”. Infatti l’astuto Renzi tace. Il tutto sembra una prova di alleanza governativa PD-5 Stelle-SEL. “Drogati d’Italia unitevi per non far cadere il governo e votare “si” al referendum” Il futuro governo, che si costituirà in parlamento, sarà forse psicodislettico ?
Il problema tuttavia è drammatico: gli Italiani possono accettare di essere governati da un parlamento in cui almeno il 30% di parlamentari sono drogati e appaiono essere di un’ignoranza insipiente e/o in grande malafede sul problema ?
Le legge scellerata,pro-legalizzazione e coltivazione privata, firmata dal fulgido Giachetti, dai 5 Stelle, dal SEL e sicuramente anche da esponenti di altri partiti,anche di opposizione, è tuttavia anticostituzionale ai sensi dell’Art 31 (Tutela dei minori) e 32 ( Tutela salute pubblica) ed è drammatico ma spiegabile (“ad usum delphini”) che ca 150-200 parlamentari l’abbiano firmata e due Presidenti di Commissione l’abbiano presentata. La democrazia invece non si fonda sul falso ma sulla verità, perché solo da essa nasce la libertà. La misura è colma perché c’è in gioco la salute e la vita di migliaia di persone.
Il Presidente della Camera, Laura Boldrini , diffidata dalla Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’adolescenza, farà discutere una legge anticostituzionale,? Se lo farà si prenderà le sue responsabilità e la cosa finirà alla Magistratura. E’ l’unica e imprevedibile possibilità non prevista dai firmatari e da chi vuole trarre profitto di governo dalla nuvola di fumo.
Alleghiamo il Comunicato stampa della Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’Adolescenza. www.adolescentologia.it
Comunicato stampa 3/16
Il 14 Luglio 2016 la Società Italiana di Adolescentologia e Medicina dell’Adolescenza, rappresentata dal prof. Giuseppe R.Brera,ha inviato alla Presidente della Camera,Laura Boldrini, formale diffida ad accettare alla discussione il testo di legge C 3235 “Giachetti e altri (tra cui Civati, Di Maio-Fico-Di Battista-Turco. etc) in quanto anti-costituzionale.
Come è stato riportato dallo expertize scientifico della Società Italiana di Adolescentologia e di Medicina dell’adolescenza, compiuto dal Centro di ricerca in Medicina centrata sulla persona a cura dello stesso prof.Brera, e pubblicato su www.adolescentologia.it infatti il consumo di droga dai dati scientifici rappresenta inconfutabilmente un gravissimo rischio per la salute pubblica, per l’ associazione con disturbi psichiatrici e comportamentali, tumore al polmone, (rischio doppio), mortalità per incidenti stradali,(rischio doppio), insuccesso e abbandono scolastico, danni neurologici ai feti di donne consumatrici di Cannabis in gestazione. La legalizzazione, dove è stata attuata ha portato a un aumento impressionante di incidenti stradali, di interventi di pronto soccorso,di intossicazioni acute, di espulsioni scolastiche, di commercio illegale.
I ragazzi non consumatori dichiarano che in caso di legalizzazione della droga la proverebbero e quelli che già ne fanno uso dichiarano che ne aumenterebbero il consumo.
Alla luce dell’expertize scientifico il progetto di legge dunque viola inconfutabilmente l’art. 31 (tutele dei minori) e 32 della Costituzione (tutela della salute pubblica),come è avvenuto anche con la legge sulla legittimazione delle Unioni civili omosessuali per cui è in corso un’indagine della Magistratura sulle omissioni delle responsabilità istituzionali che hanno portato alla sua approvazione, malgrado la conoscenza dei dati scientifici sulla materia.
La SIAd ha chiesto inoltre le dimissioni dei Presidenti delle Commissioni Giustizia e affari sociali e dei firmatari della legge e la loro sospensione dall’attività parlamentare per attività anticostituzionale e in caso di discussione del disegno di legge agirà legalmente.
©Giuseppe R.Brera 2016 Ogni riproduzione non autorizzata è vietata